Allarme Chikungunya nel Lazio. Chiamati al dono tutti i donatori del Veneto, ma programmando gli accessi.

Anche i donatori del Veneto che abbiano soggiornato anche per poche ore nel comune di Roma dal 25 agosto in poi o ad Anzio a far data dal 1° agosto sono SOSPESI dalla SOLA DONAZIONE DI SANGUE per 28 giorni dalla data di soggiorno. È possibile invece donare tranquillamente plasma e piastrine destinati all’inattivazione virale per uso clinico e il plasma destinato alla lavorazione industriale per produrre medicinali plasmaderivati.  Questo quanto contenuto, fra l’altro, in una circolare diramata il 13 settembre dal Centro Nazionale Sangue che ha messo in allarme tutti i Servizi trasfusionali italiani perché si attivino, anche con aperture straordinarie, per supportare la carenza di globuli rossi che si trova ad affrontare il Lazio a seguito di alcuni focolai di Chikingunya veicolata dalla zanzara tigre. Il virus della Chikungunya non può essere ancora evidenziato, a differenza del West Nile Virus, dal test NAT-PCR già in atto da tempo in tutto il Veneto.

”È una situazione che ci mobilita tutti in ogni parte d’Italia”, ha dichiarato oggi 15 settembre alle ore 15 il Presidente regionale Avis Giorgio Brunello. Era appena reduce, a Roma, da un incontro al Ministero della Salute assieme rappresentanti medici e associativi di tutte le Regioni d’Italia.

“A nome delle Avis che fanno raccolta associativa (in Veneto Padova, Venezia, Treviso, ndr) – ha detto Brunello – ci siamo impegnati a intensificare i nostri sforzi per dare il nostro contributo. Per quanto riguarda i Servizi trasfusionali pubblici (dove in Veneto si raccoglie più dell’80% del sangue) l’invito del Centro nazionale sangue ad effettuare aperture straordinarie di raccolta DEVONO, in questa ulteriore emergenza, adeguarsi il più possibile alle esigenze dei donatori volontari. Per esempio con aperture dei Centri il sabato e la domenica, dove già non si fa, e nel pomeriggio. Invitiamo inoltre i nostri donatori – ha avvertito Brunello – a NON affluire ai Centri di raccolta sull’onda dell’emozione, ma a tenersi pronti a rispondere SUBITO alle chiamate delle proprie Avis. La situazione di emergenza di Roma è governata a livello di Centri nazionale sangue e Centri regionali sangue di tutta Italia in base alle necessità, naturalmente con la piena collaborazione di tutte le Associazioni”. L’invito è quindi a mettersi in contatto, se intenzionati a donare, con le proprie Avis e/o con i propri Centri di prelievo per programmarla e non intasare i servizi trasfusionali.

Potrebbe infatti durare, questa emergenza, per un mese intero. In media da tutta Italia serviranno, stante la situazione, circa 250 sacche in più al giorno da inviare a Roma. 850 sacche sono state già da ieri messe a disposizione dal nostro Veneto e da Calabria, Molise, Emilia Romagna, Sicilia, Liguria, Lombardi, Marche, Trentino e Toscana.

Riportiamo un estratto di quanto comunicato dal Centro nazionale sangue il 13 settembre, la dichiarazione del presidente nazionale Avis Alberto Argentoni di ieri 14 settembre e una breve descrizione della CHIKUNGUNYA

Estratto del COMUNICATO STAMPA DEL CENTRO NAZIONALE SANGUE

A seguito dei casi di Chikungunya che sono stati confermati a Roma è stato deciso il blocco delle donazioni di sangue ed emocomponenti nella Asl 2 del comune di Roma, insieme ad una ulteriore serie di misure cautelative.

Lo comunica il Centro Nazionale Sangue – Istituto Superiore di Sanità, che ha già attivato tutte le procedure per sopperire alle eventuali carenze.

La sospensione totale delle donazioni riguarda solo la Asl 2 di Roma e il Comune di Anzio. A livello nazionale i donatori che hanno soggiornato nei comuni interessati saranno invece sospesi per 28 giorni.

“Sono state attivate tutte le misure  possibili per evitare eventuali carenze a Roma – spiega il direttore del Centro Nazionale Sangue, Giancarlo Maria Liumbruno – a partire dalla mobilitazione delle scorte accantonate per le maxiemergenze. Sia nel Lazio che nelle altre Regioni è già partita una gara di solidarietà che coinvolge sia le istituzioni che le associazioni dei donatori, che saranno coinvolti in una serie di raccolte straordinarie per aiutare il Lazio”.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DI AVIS NAZIONALE, ALBERTO ARGENTONI

 “Le sedi Avis, i nostri volontari e i nostri donatori sono già mobilitati per far fronte al deficit di sangue ed emocomponenti che si sta verificando in alcune zone di Roma e della sua provincia in seguito al provvedimento di sospensione per Chikungunya emanato dal Centro Nazionale Sangue. Siamo sicuri che anche questa volta, come tante volte in passato, i donatori moltiplicheranno il loro impegno di solidarietà, programmando le proprie donazione e rispondendo alle chiamate delle nostre sedi e dei centri trasfusionali. 
Quanto ai provvedimenti delle autorità sanitarie in tema di Chikungunya e di altri virus, è sempre opportuno ricordare che sono attuati per garantire la massima qualità e sicurezza del sangue raccolto e trasfuso a tutti i pazienti riceventi”.

CHE COS’E’ LA CHIKUNGUNYA

 La Chikungunya (CHIKV) è una malattia di origine virale, causata da un virus che appartiene alla famiglia delle Togaviridae (Arbovirus), del genere degli Alphavirus.

Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, si possono manifestare sintomi simili a quelli dell’influenza, con febbre alta, brividi, nausea, vomito, cefalea e soprattutto importanti dolori articolari (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”), a causa dei quali i pazienti tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni che consentano di limitare il dolore.

Il quadro è accompagnato, in alcuni casi, da manifestazioni cutanee maculopapulari pruriginose, che talora possono assumere caratteristiche di tipo emorragico benigno (petecchie, ecchimosi, epistassi, gengivorragie). Il tutto si risolve spontaneamente, in genere in pochi giorni, anche se i dolori articolari possono persistere anche per molti mesi.

Le complicanze più gravi sono rare e possono essere di natura emorragica o neurologica, soprattutto nei bambini. In rarissimi casi la chikungunya può essere fatale, più che altro in soggetti anziani con sottostanti patologie di base.

Vi terremo aggiornati nei prossimi giorni, via via che evolverà la situazione.

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