Nell’ultimo articolo abbiamo parlato dei sali minerali e delle loro funzioni. Questa volta proviamo a capire come leggere l’etichetta dell’acqua in bottiglia per sfruttarne al meglio le sue proprietà e capire se anche qui possiamo trovare qualche nutriente che ci sia utile!
Prima di tutto è importante ricordare che l’acqua è la componente principale del nostro organismo ed ha delle funzioni fondamentali come il trasporto dei nutrienti, ha un potere detossificante, regola la temperatura corporea ed ovviamente il bilancio idrico.
Come per tutti i prodotti alimentari, al momento della scelta dell’acqua al supermercato, ci lasciamo condizionare dal colore della confezione, dalla forma della bottiglia, dal testimonial della pubblicità, dalle offerte e da molte altre cose. Dobbiamo però imparare a diventare degli acquirenti consapevoli partendo da una buona lettura delle etichette.
Come per tutti i prodotti alimentari anche le etichette dell’acqua devono riportare delle informazioni obbligatorie:
- La denominazione “acqua minerale naturale” a cui possono essere integrate altre informazioni come “aggiunta di anidride carbonica”, “effervescente naturale”, ecc.
- Il nome commerciale dell’acqua ed il nome della sorgente.
- Il risultato delle analisi chimiche effettuate, quindi la composizione analitica con i componenti caratteristici.
- La data, il luogo ed il laboratorio che ha effettuato le analisi.
- Il contenuto nominale (ad esempio 1l. 1, 5l, ecc.)
- I titolari dei provvedimenti di riconoscimento e di autorizzazione alla utilizzazione.
- Il termine minimo di conservazione.
- L’identificazione del lotto.
- La dicitura “e” a fianco del contenuto nominale che sta ad indicare che la quantità è stata controllata ai sensi delle norme europee.
Dopo aver verificato la presenza di tutti questi dati, il valore più importante da controllare è il RESIDUO FISSO: questo valore esprime la quantità di sali disciolti in un litro d’acqua, viene calcolato a 180°C ed il valore di solito è riportato in mg/l.
In base a questo valore possiamo distinguere vari tipi di acqua:
- MINIMAMENTE MINERALIZZATA: residuo fisso non superiore a 50 mg/l. Questa acqua è indicata per i neonati e per la preparazione per cibi per l’infanzia; stimola la diuresi.
- OLIGOMINERALE: residuo fisso non superiore a 500 mg/l, è indicata nei casi di ipertensione perché favorisce la diuresi.
- MEDIOMINERALE: residuo fisso compreso tra 500 e 1500 mg/l, è molto utile per chi pratica sporto nelle stagioni calde perché consente di reintegrare i sali.
- RICCA DI SALI MINERALI: residuo fisso superiore a 1500 mg/l, da bere sotto controllo medico perché si tratta di un’acqua terapeutica.
Un valore direttamente proporzionale al residuo fisso è la CONDUCIBILITA’ ELETTRICA: Più sali minerali ci sono più l’acqua permette il passaggio di corrente elettrica. E’ espressa µS/cm. Una maggiore quantità di elettroliti significa un’alta concentrazione di sali minerali, valori bassi (sotto 100µ S/cm) sono tipici, invece, di acque povere di sali: le oligominerali.
Un’ulteriore classificazione dell’acqua può essere fatta in base al tipo di sali minerali che contiene:
- “contenente bicarbonato” HCO3 (il tenore di bicarbonato è superiore a 600 mg/l): è indicata nell’ipersecrezione gastrica e nelle patologie renali.
- “solfata” (il tenore dei solfati è superiore a 200 mg/l): è lievemente lassativa e quindi indicata in caso d’insufficienze digestive.
- “clorulata” (il tenore di cloruro è superiore a 200 mg/l): ha azione equilibratrice dell’intestino, delle vie biliari e del fegato. Ha inoltre azione lassativa e purgativa tipica delle acque salse o salso solfate.
- “calcica” Ca++ (il tenore di calcio è superiore a 150 mg/l): agisce a livello dello stomaco e del fegato. E’ indicata nella crescita e prevenzione dell’osteoporosi e dell’ipertensione.
- “magnesiaca” Mg++ (se il tenore di magnesio è superiore a 50 mg/l): svolge prevalentemente un’azione purgativa, ma trova anche indicazioni nella prevenzione dell’arteriosclerosi.
- “fluorata” o “contenente fluoro” (il tenore di fluoro è superiore a 1 mg/l): utile per rinforzare la struttura dei denti e per la prevenzione della carie dentale.
- “ferruginosa” o “contenente ferro” (il tenore di ferro bivalente è superiore a 1 mg/l): indicata nelle anemie da carenza di ferro.
- “acidula” (il tenore di anidride carbonica libera è superiore a 250 mg/l): facilita la digestione.
- “sodica” (il tenore di sodio è superiore a 200 mg/l): influenza positivamente l’eccitabilità neuro-muscolare. Indicata in stati di carenze specifiche e nell’attività sportiva.
- “acqua a basso contenuto di sodio” Na+ (il tenore di sodio è inferiore a 20 mg/l): indicata per le diete povere di sodio.
Altra caratteristica a cui dobbiamo prestare molta attenzione è la presenza di nitriti e nitrati. Il limite massimo consentito per i nitrati è 45 mg/l e 10 mg/l per l’infanzia, mentre per i nitriti – che dovrebbero essere assenti – il limite massimo consentito è 0,02 mg/l.
Il pH è un parametro che ne misura l’acidità. Se il valore è 7, l’acqua è neutra: più il valore è inferiore a 7 e più l’acqua è acida; più è superiore a 7 e più l’acqua è alcalina. Quando c’è anidride carbonica l’acqua aumenta la sua acidità.
Infine abbiamo la DUREZZA: è il valore del calcare sciolto nell’acqua espresso in “gradi francesi”. quindi più il valore è alto e più l’acqua è calcarea.
Possiamo perciò avere acque
- fino a 4°F molto dolci
- da 4°F a 8°F dolci
- da 8°F a 12°F mediamente dure
- da 12°F a 18°F discretamente dure
- da 18°F a 30°F dure
- oltre 30°F molto dure.
A differenza del residuo fisso ci dà il valore del contenuto specifico di calcio e magnesio, sali minerali molto importanti per il nostro organismo (come abbiamo già visto).
In conclusione, se leggiamo con attenzione le caratteristiche riportate in etichetta, siamo in grado di scegliere al meglio un’acqua che risponda alle nostre esigenze: ci può aiutare a controllare la pressione agendo sulla diuresi e sull’apporto di sali, ci può aiutare a prevenire l’osteoporosi se ricca di calcio, interviene anche nella regolazione intestinale e di moltissime altre funzioni! Ricordiamoci però di rivolgerci sempre al nostro medico quando consumiamo acque con proprietà terapeutiche.
Dott.ssa Lisa Colladet