I CACHI

 

Anche questa volta voglio parlarvi di un frutto di stagione che ci divide in due: o si odia o si ama e poi non si sa mai quanto se ne può mangiare, se fa bene o fa male, se fa ingrassare. Queste sono le domande che mi sento fare in questo periodo e sono ben felice di mettere un po’ di chiarezza perché il cachi è un frutto prezioso che possiamo mangiare in un periodo dell’anno ben definito e sarebbe un peccato perderselo solo perché non si sa come collocarlo nella giornata alimentare.

Prima ancora dei suoi valori nutrizionali, il dubbio è sul nome. Si dice “caco” o “cachi”? Con il termine “cachi” intendiamo: un frutto, più frutti, la pianta e anche il colore (che ha poco a che vedere con il bel colore arancione del frutto). Facile, no? Una parola, tanti significati. Ancora più bello è il nome scientifico che gli ha dato Linneo: Diòspyros Kaki che letteralmente significa grano di Giove. Il cachi è anche considerato l’albero della pace perché alcune piante sono sopravvissute al bombardamento nucleare a Nagasaki.

Per me invece è l’albero dell’allegria perché le piante che hanno perso tutte le loro foglie per prepararsi all’inverno ci fanno uno scherzetto e si riempiono di palline arancioni che ci rubano un sorriso ogni volta che le guardiamo – sono sicura che succede anche a voi!

Se queste immagini non vi convincono sulla bontà del frutto allora provo a spiegarvi le sue caratteristiche nutrizionali, vediamo se vi sono più utili.

Esistono due varietà principali di cachi: la prima, il cachi mela dalla consistenza più solida e croccante e il cachi comune con una polpa più morbida, entrambi hanno un gusto dolce e vanigliato.

Il cachi è un frutto molto zuccherino: è composto dall’80% di acqua, fino al 18% di zuccheri e il 2,5% è dato da fibre, sono quasi inesistenti grassi e proteine. Tra i micronutrienti invece troviamo il potassio, il magnesio, il fosforo, il calcio, il sodio e non ultimi la preziosa vitamina C e il betacarotene.

A cosa servono tutti questi nutrienti?

Dovremmo ormai aver imparato che gli zuccheri ci danno una bella carica di energia perciò questo frutto può essere un ottimo spuntino a metà mattina quando sentiamo che l’energia inizia a vacillare oppure prima di un allenamento proprio nel momento in cui abbiamo bisogno di zuccheri ma non dobbiamo appesantirci.

La fibra invece aiuta la funzionalità intestinale: usiamoli come nostri alleati per mantenere l’intestino attivo a pulito. Oltre a questo sappiamo bene che la fibra insolubile aiuta a ridurre l’assorbimento del colesterolo.

Ma oltre a tutto ciò, la presenza dei micronutrienti che vi ho elencato sopra li rende utili al nostro sistema immunitario. La natura non fa niente a caso, soprattutto in questo periodo in cui siamo soggetti ai malanni di stagione possiamo correre ai ripari e prevenire i fastidiosi acciacchi facendo il carico di vitamina C.

Questa vitamina, insieme al betacarotene rallenta l’invecchiamento cellulare ed ha azione antiossidante.

L’unica controindicazione è per i pazienti diabetici che dovrebbero evitare di consumarli a causa del loro elevato contenuto di zuccheri.

Altro piccolo inconveniente è che i cachi maturano tutti insieme e sappiamo bene che non possiamo mangiarne troppi, allora vi riporto una ricetta facile per fare la confettura di cachi in modo da poterli mangiare anche durante l’inverno.

CONFETTURA DI CACHI

Cuocete la polpa di un chilo di cachi con 100 g di zucchero e il succo di un limone. Per renderla più densa aggiungete una mela tagliata a cubetti con la buccia (in questo modo avremo una pectina naturale).

Se non vi piacciono in purezza li potete aggiungere all’insalata (in questo caso è opportuno utilizzare il cachi mela che ha una consistenza meno morbida), a del melograno e per finire a del formaggio pecorino. Questa può essere una cena gustosa e carica di vitamina C.

Donatori, vi sto dando tutti i suggerimenti per evitare di ammalarvi e prendere farmaci che non ci permettono di mantenere continuità nella donazione!

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